La Commissione Giustizia della Camera è arrivata quasi a metà dell’esame e del voto dei 889 emendamenti alle Unioni civili. Fino alla proposta 430, infatti, gli emendamenti sono stati tutti respinti. Al centro del dibattito è stata soprattutto la questione della dicitura “vita familiare” riferita alle Unioni civili, presente al comma 12 del testo. Diversi emendamenti della Lega ne chiedevano la soppressione.
Micaela Campana (PD), che nell’iter alla camera ha assunto il ruolo di relatrice, ha spiegato che questa dicitura non può essere tolta perché essa fa riferimento alle sentenze della Corte Costituzionale e a quella del Consiglio d’Europa che ha condannato l’Italia proprio per la mancata tutela “della vita privata e familiare” delle coppie omosessuali.
Il concetto di “vita familiare” è, inoltre, distinto da quello di matrimonio, come spiegato sia da chi propende per un miglioramento della legge, sia da chi punta ad un suo depauperamento. Domani la Commissione concluderà l’esame del comma 19 e affrontera’ il comma 20, dove ci sono gli emendamenti che propongono le adozioni vere e proprie e la stepchild adoption. A quel punto entrerà in atto la strategia volta alla blindatura del testo, poiché, come ampiamente spiegato anche dalle associazioni, qualunque modifica della legge darebbe vita un nuovo passaggio al Senato in grado di produrne l’affossamento.
La redazione
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Fonte: ANDDOS