Anddos comunica di aver presentato una querela nei confronti dei quotidiani Il Messaggero ed Il Giornale, a causa di articoli lesivi e diffamatori contro i propri circoli ricreativi e club privati di Roma, associando pericolosamente l’omosessualità ad episodi criminali. Occorre, invece, sottolineare come negli ultimi 20 anni ben 118 persone omosessuali siano state massacrate nelle loro case, nei giardini, all’aperto, ma né alcun incidente serio né tantomeno un omicidio si sono mai consumati all’interno di un circolo o club privato.
“Viaggio nei club e nelle dark room frequentate dai killer”, “Ecco il fast food del sesso frequentato dai due killer”, “Le associazioni gay sanno tutto” gli articoli a cui Anddos fa riferimento.
“Sul quotidiano Il Messaggero è stato scritto, a firma di Marco Pasqua, che “all’ingresso dei circoli si consegna addirittura una bustina di cocaina e che per i Vip la stessa è compresa nel biglietto, con fiumi di droga che scorrerebbero poi nei privè e sulle piste”, – afferma il presidente nazionale Mario Marco Canale – mentre sul quotidiano Il Giornale è stato invece scritto, in articoli a firma di Giuseppe De Lorenzo, Marco Vassallo e Claudio Cartaldo, come le associazioni gay, tra cui Anddos, sappiano tutto sulla droga e i party oltre i limiti e come le sostanze stupefacenti circolino liberamente nei locali. Tra le espressioni degli articolisti: “La droga, quella non manca mai: cocaina, MDMA, droga del sesso. Il chem-sex, misto di stupefacenti e droga, è la religione di base”. Metteremo fine con decisione a questa ondata infamante di odio e pregiudizio nei confronti della collettività LGBTI. I nostri circoli sono strutture ricreative, di ritrovo e socializzazione, che accolgono una stragrande maggioranza di persone che vivono una vita ordinaria al di fuori di ogni eccesso.
Ci adoperiamo quotidianamente per contrastare i fenomeni di illegalità, garantendo sempre la possibilità di relazionarsi in sicurezza ed esprimere anche liberamente la propria sessualità. Assistiamo, pertanto, ad una ignobile equiparazione tra realtà LGBTI e depravazione, degrado, abuso di droghe e violenza, in cui gli omosessuali vengono accostati e paragonati a killer, maniaci e spacciatori. Ci riserviamo, inoltre, di valutare ogni ulteriore azione legale sia nei confronti di altri organi di stampa, cartacei e web, che stanno cavalcando quest’ondata diffamatoria, sia nei confronti dei cosiddetti “corvi” di turno”.
“Anddos – spiegano gli avvocati Antonio Bubici e Francesca di Muzio – è stata vittima di una campagna fortemente denigratoria e diffamatoria, perpetrata sia da parte del quotidiano Il Messaggero e sia da parte del quotidiano Il Giornale, attraverso la diffusione di articoli stampa e online dove si vuole accostare l’omicidio del giovane Luca Varani allo stile di vita dei crcoli gayfriendly della capitale, descritti come luoghi di perversione, dediti allo spaccio di sostanze stupefacenti nonché alla prostituzione ed alla mercificazione dei corpi, dove l’uso di droghe e la violenza verrebbero addirittura alimentate con tolleranza da parte dei direttivi”.
Leggi l’intervista al Presidente di Anddos Canale realizzata da Gaypost.it
La redazione
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Fonte: ANDDOS