La bella storia del Treviso Pride, il primo nella città veneta, che ha coinvolto migliaia di persone e ha visto un’organizzazione caratterizzata da non poche difficoltà e resistenze omofobe, è stato purtroppo sporcato da una vile aggressione. Dopo i festeggiamenti, infatti, durante la notte tra sabato e domenica, uno degli organizzatori, rimasto tra gli ultimi per smontare gli allestimenti, è stato accerchiato da un gruppo di 15 persone che hanno iniziato a prenderlo a calci e pugni.
Nonostante le forze dell’ordine dell’ordine abbiano evitato il peggio, rimane lo sdegno per un’ondata di omofobia e intolleranza che proprio nei giorni successivi alla strage di Orlando sta subendo una pericolosa impennata. Da parte di Anddos, la massima vicinanza a Simone Carnielli e a tutta l’organizzazione del Treviso Pride. Episodi come questo rendono sempre più urgente e necessario riprendere il percorso sulla legge contro l’omo-transfobia, specie se teniamo conto della grave escalation di discorsi d’odio che ha caratterizzato non solo la preparazione del Treviso Pride ma anche i commenti di molti personaggi pubblici negli ultimi giorni, tra cui quello dell’ex sindaco della città veneta. Un simile provvedimento, al di là della sfera strettamente giuridica, attiene ad un ambito squisitamente culturale, ovvero affermare che l’omofobia è grave esattamente quanto il razzismo e le altre forme di intolleranza già condannate dalla legge Mancino-Reale.
Mario Marco Canale
Presidente Nazionale Anddos
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Fonte: ANDDOS