Nelle ultime settimane si è riacceso anche in Italia il dibattito sul Truvada, il farmaco per la profilassi pre-esposizione anti HIV, dopo il via libera della commissione UE dello scorso luglio, che ne autorizza la somministrazione anche ai “gruppi ad alto rischio”. E’ bene chiarire che Il truvada è stato pensato inizialmente per le coppie sierodiscordanti (una persona affetta da HIV che ha una relazione con una sieronegativa), una finalità che resta certamente quella più indicata. Infatti, il Truvada non protegge da nessuna delle altre IST (sifilide, gonorrea, epatiti etc..), deve essere preso ogni giorno per essere efficace, costa 150€ ogni 30 pastiglie (stima del 2014) e presenta un margine di inefficacia del 10%.
Il truvada, pertanto, non è in nessun caso un sostituto del profilattico.
L’auspicio, quindi, è che l’introduzione di questo strumento nel nostro Paese sia accompagnata da una seria campagna di informazione sulla prevenzione e sull’uso del profilattico e che si colga l’occasione per rinnovare l’azione di servizi come “Uniti contro l’aids” realizzando nuove campagne pubbliche sull’uso del preservativo.
Non è in alcun modo possibile che in un Paese purtroppo ancora molto indietro su questo tema si corra il rischio di diffondere l’idea che “una pillola risolva tutto”.
La nostra associazione diffonde gratuitamente oltre un milione di preservativi all’anno. Sarebbe auspicabile che anche lo Stato facesse altrettanto: vorremmo che la nostra azione fosse affiancata dalle istituzioni sanitarie, affinché questo metodo di prevenzione, l’unico davvero sicuro, giunga gratuitamente alla maggior parte della popolazione, anche nelle scuole.
Mario Marco Canale
Presidente Nazionale Anddos
L’articolo Truvada in Italia?, Anddos: “Ribadire priorità preservativo contro HIV per evitare confusione” sembra essere il primo su ANDDOS.
Fonte: ANDDOS